LES MUSES GALANTES |
Al nome di Louis XIV è legato quello di Giambattista Lulli, immigrato fiorentino di poco più anziano, bello, carattere brillante, istrione, ballerino, strumentista e
compositore: il re danza con lui, e la sua carriera è inarrestabile. Dagli incarichi di attore e ballerino nel '52, nel '53 è compositeur de la musique instrumentale, nel '55 fonda una sua
"orchestra", nel '60 compone le arie ed i balletti per il Xerxes di Cavalli, fino ad arrivare, nel '61, alla carica di surintendant de la musique de la chambre du roi.
Naturalizzato francese nello stesso anno col nome di Jean-Baptiste de Lully, diventa in breve padrone assoluto della musica "pubblica" francese, cioè il melodramma, così
in contrasto con la musica "privata", in primis la musica strumentale, intima ed astratta. Inventa, o meglio cavalca un'invenzione di Molière, che in collaborazione col coreografo
Pierre Beauchamps dà vita al nuovo genere della comédie-ballet; produce opere a getto continuo, impedendo contemporaneamente ad altre compagnie - mediante privilegi, monopoli, vitalizi - di seguirne la strada.
Nel 1661 Louis XIV fonda l'Académie Royale de Danse : finalizzata alla definizione dello stile coreico francese, essa vede
l'organizzazione sistematica - di impianto cartesiano - della danza di corte e teatrale attraverso la puntuale definizione di passi,
posizioni, vocabolario tecnico, stile e regole esecutive. In tal senso l'Académie Royale de Danse decreta l'atto di nascita della danza
"accademica", basata sull'en dehors delle anche e dei piedi, sulle 'cinque posizioni' di base, sui movimenti e le opposizioni delle braccia,
sui principi di armonia e compostezza studiati e definiti da Pierre Beauchamps, già maìtre à danser del re dal 1650. Armonia e compostezza
che filtrano e stilizzano anche danze di origine contadina o 'popolare' - Minuetto, Folia, Chaconne, Sarabande (queste ultime importate dal
Nuovo Mondo) - fino a renderle forme di 'Belle Danse'. La conservazione e la diffusione della grammatica e del repertorio di danza vengono
inoltre affidate al sistema di notazione che reca il nome di Raoul-Auger Feuillet : grazie a tale sistema, costituito da segni che traducono
graficamente i passi e le traiettorie dei ballerini nello spazio, la danza francese dei secc. XVII-XVII si diffonde in Europa e resta
passibile di ricostruzione nel tempo. Undici anni dopo l'Académie Royale de Danse viene assorbita dall'Académie Royale de Musique, fondata
l'anno precedente e diretta da Lully.
Negli anni dell'apogeo di Lully inizia la sua ascesa un giovane strumentista, dapprima nell'orchestra dell'Académie royale de musique (diretta da Lully), poi dal 1679 come
joueur de viole de la musique de la Chambre du roi: Marin Marais. Marais ha un percorso musicale del tutto diverso: dopo studi come cantore si dedica dapprima totalmente alla viola
iniziando nel 1685 una serie di pubblicazioni dedicate al suo strumento; in seguito amplierà i suoi orizzonti componendo per insiemi strumentali e - con la "liberalizzazione del
mercato" seguita alla morte di Lully nel 1687 - per il Teatro dell'Opéra, assumendone nel 1704 la direzione dell'orchestra e diventando così uno dei punti di riferimento della
cultura musicale francese: non più l'unico, ma dividendo la scena con le altre stelle dell'epoca, da Campra a Charpentier per l'opera, da Couperin a Hotteterre per la musica strumentale.
Sotto quest'ultimo profilo raccoglie l'eredità del suo maestro Sainte Colombe portando avanti una vera e propria scuola: i suoi numerosi colleghi di studio ed allievi, tra i
quali Rousseau, Danoville, Morel, Caix d'Hervelois, Dollé, i figli Roland e Vincent, sono tutti attivi come trattatisti o compositori. Marais sopravviverà al Re Sole, morto nel 1715,
anche se in posizione più defilata a corte, continuando per un altro decennio la pubblicazione dei suoi Pièces de Viole ed altri brani strumentali. Nel corso della sua carriera
assistiamo ad una evoluzione del gusto francese: dalla seriosa complessità di uno stile contrappuntistico di derivazione liutistica alla supremazia dello stile melodico che tradisce
influenze della musica italiana.
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ACCADEMIA DEGLI IMPERFETTI Marinella Di Fazio tiorba e chitarra barocca Matteo Rabolini percussioni Letizia Dradi danza barocca Musiche di J.B. Lully, M. Marais, A. Campra, J. Morel |