LA SCENA IN FESTA |
LA SCENA IN FESTA
Canto, danza, allestimenti scenici
e nuove architetture musicali tra XVI e XVII secolo
Gli Intermedi de "La Pellegrina", commedia in quattro atti di Girolamo Bargagli, furono composte nel 1589 da alcuni dei migliori artisti dell'epoca, chiamati a celebrare le nozze del Duca Ferdinando de' Medici con Cristina di Lorena. L'uso di intercalare gli atti recitati con episodi musicali è in atto ormai da più di un secolo, inizialmente con lo scopo di intrattenere il pubblico durante il cambio delle scene e di allentare la tensione; con il passare del tempo gli intermedi acquistano una tale importanza che la commedia si riduce spesso ad essere solo un pretesto, un contenitore per poter rappresentare azioni sceniche musicali, in genere episodi mitologici, scene allegoriche, favole pastorali e marine o celebrazioni di qualche importante personaggio che promuoveva e finanziava l'operazione. Questi spettacoli erano rappresentati per un pubblico d'élite, e non è raro trovare personaggi in vista ed esponenti della nobiltà tra i responsabili, tra gli autori e addirittura tra gli esecutori. Lo spazio scenico era quello del grande salone di Palazzo, della Piazza antistante o dei giardini attigui, dove si ambientavano bene i soggetti di cui sopra. Il corago (il poeta - regista di queste opere) era il grande inventore che congegnava non solo che la musica si adattasse al testo, ma si occupava di ogni tipo di artificio, dai balli ai costumi alle macchine di scena all'illuminazione , preoccupandosi di rendere massima la varietà dello spettacolo. Assistiamo quindi all'affermarsi di una forma di spettacolo, insieme musicale e scenico, sempre più autonomo dal suo "contenitore": è questa la nascita del melodramma, identificata con l'opera di Emilio de' Cavalieri "Rappresentazione di Anima et di Corpo", pubblicata a Roma nell'anno del Giubileo del 1600. La riscoperta delle forme artistiche dell'antichità aveva spinto poeti, pittori, scenografi, musici, a ripercorrere le vie del teatro greco e romano, riadattandone i generi alla nuova poetica degli affetti, che pervaderà ogni forma artistica del periodo. Come nell'antico teatro greco, si vuole, per esempio, che il coro partecipi all'azione scenica in modo da evidenziare gli affetti del testo cantato. Nei primi anni del '600, con questa linfa e grazie all'apporto di grandi musicisti - su tutti Claudio Monteverdi - rapidamente il nuovo genere si evolve iniziando un processo che interesserà presto tutta l'Europa ed arriverà fino ai nostri giorni . Altra profonda evoluzione seguiva la musica strumentale: la poetica dello stupore, degli echi e delle invenzioni musicali ha un momento di grande splendore grazie ai Maestri veneziani, tra cui Andrea e Giovanni Gabrieli, zio e nipote, entrambi maestri di Cappella in San Marco. La loro musica strumentale risuonava attraverso i grandi spazi della Basilica dando il massimo risalto a figure musicali imitative, con risposte ed echi, con effetti di enorme suggestione nel pubblico presente. Lo spettacolo è la conclusione di un percorso iniziato nell'estate all'interno del VI LABORATORIO DI MUSICA ANTICA dell'Accademia degli Imperfetti, in cui qualificati docenti hanno fornito in seminari specifici le linee guida per l'impostazione del lavoro da e realizzato a più mani da una serie di artisti riuniti per l'occasione. |
|
LABORATORIO CORALE DEGLI INCONTRI POLIFONICI PESCARESI 2002
diretto dal M° Claudio Chiavazza
VI LABORATORIO DEI CORSI DELL'ACCADEMIA DEGLI IMPERFETTI
diretti da Maurizio Less
ENSEMBLE DI DANZA ANTICA DELLA GIOSTRA CAVALLERESCA DI SULMONA
diretto da Maria Cristina Esposito
ACCADEMIA DEGLI IMPERFETTI
diretta da Maurizio Less
Davide Monti | violino |
Alberto Rossi | cornetto |
Ermes Giussani | trombone |
Mauro Morini | trombone |
Maurizio Less | viola da gamba, violone |
Marinella Di Fazio | chitarra alla spagnola, chitarrone |
Massimo Salcito | cembalo, organo positivo |
Marco Muzzati | voce recitante, percussioni |
Testi adattati dalle prefazioni originali e dalle descrizioni dell'epoca de
La Rappresentazione di Anima et di Corpo (Emilio de' Cavalieri, Roma 1600),
Gli Intermedii della Pellegrina (A.A.V.V., Firenze 1589),
Le Musiche e Balli a quattro voci con il basso continuo (Sigismondo d'India, Torino 1621)
Ricostruzioni coreografiche e messa in scena di Maria Cristina Esposito
Ideazione e montaggio di Marinella Di Fazio