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TONOS HUMANOS Y DIVINOS
Spagna e Italia verso il Nuovo Mondo tra XVI e XVIII secolo
Note al programma
Il programma vuole descrivere in musica alcune atmosfere tra corte e piazza nella Spagna del '500e nel Regno di Napoli,
per tutto il secolo fortemente influenzato dalla cultura spagnola, con alcuni excursus nel tempo e nello spazio nella
cultura sudamericana dei secoli successivi, per cogliervi le influenze e le contaminazioni.
Contaminazioni culturali
E' poco noto al pubblico che molta nostra storia, sia riguardo agli strumenti sia alle forme musicali, è frutto di
interazione tra la cultura occidentale e quella araba - nord africana. Quei fecondi contatti, mischiandosi ancora una
volta con le tradizioni degli schiavi africani e delle popolazioni indigene nel crogiolo di popoli e culture del continente
latinoamericano, hanno prodotto nuovi generi musicali, caratterizzati da semplici strutture armoniche e ritmi sincopati,
i cui epigoni sono oggi il jazz, il blues, il rock.
Generi musicali
Affinità possiamo trovare, pur nelle differenze tra rigore iberico e solarità partenopea, tra villancicos e villanelle:
entrambi i generi traggono origine da temi popolari, descrivono spesso situazioni di vita vissuta, sono elaborati e, per
così dire, nobilitati, da musicisti di professione. Stupisce come, in entrambi i casi, questi siano riusciti a conservare
la freschezza ed il sapore originario.
Particolarità del villancico è la sua adattabilità agli argomenti sacri, divenendo, in questo caso, villancico espiritual.
Nella musica strumentale spagnola troviamo, oltre alle danze, raffinate composizioni, quali i tientos (un corrispettivo
delle toccate e tastar de corde italiani), i ricercari e le fantasie, ricercari e le fantasie che, assieme al madrigale,
troviamo anche nel panorama musicale italiano e che ben descrivono il raffinato ambiente cortigiano.
Un cenno a parte merita infine la lauda, composizione con testo religioso o moraleggiante che, nella sua semplicità melodica
e armonica, è per il viandante un punto di riferimento e aggregazione durante i lunghi pellegrinaggi.
Il programma è quindi una vetrina di colori musicali di Italia e Spagna e Sudamerica.
Strumenti
Tra gli strumenti liuto, chitarra e viola sono senza dubbio tra i più rappresentativi della musica cinquecentesca: il
liuto, non troppo amato dagli spagnoli per la sua contiguità con il mondo arabo (al 'ud, il legno), ma diffusissimo in
Italia; la chitarra, parente popolare dell'aristocratica vihuela, che a differenza di questa, che realizzava le polifonie
con la tecnica del "punteado", veniva suonata prevalentemente a "botte", con lo stile "rasgueado"; la viola che proprio
alla regione di Valencia, alla fine del quindicesimo secolo, deve le proprie origini. Dall'incontro tra la spagnola vihuela
de mano con la tecnica del moresco rebab nasce infatti la vihuela de arco, che, portata in Italia dai musici del seguito
del Papa Borgia, Alessandro VI, e rapidamente modificata, diventa in pochi anni la viola rinascimentale che conosciamo dai
dipinti cinquecenteschi, citata dal Castiglione come strumento dei Principi e dei nobili.
musiche di Ortiz, Valderrabano, Azzaiolo, Arcadelt, Santiago de Murcia, Enzina, Cabezòn, Arañés, Sanz e altri
ACCADEMIA DEGLI IMPERFETTI
Direttore artistico Maurizio Less
Silvia Piccollo soprano
Marinella Di Fazio liuto e chitarra a cinque ordini
Maurizio Less viola da gamba, lirone
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